Sintonizzarsi con Alzheimer

8 Nov 2023 | Cultura & Società, Terza Pagina, Tutti gli articoli | 0 commenti

Troppo disagio tra chi si prende cura dei malati e non

Mauro Bianconi
Esiste una sorta di falsa credenza generalizzata: le persone con l’Alzheimer o altri tipi di demenza tendono a disconnettersi dal mondo esterno per entrare nel loro mondo interiore distante e irreale. Questo non è vero, e solo pensando che la persona affetta da Alzheimer sia diversa, perde la sua identità di fronte alla società e i suoi sentimenti perdono la loro validità quasi in modo automatico.
Se ci mettiamo nei panni delle persone con l’Alzheimer, ci renderemo conto che è normale avere paura di fronte all’insistenza altrui, non sapere come esprimere ciò di cui si ha bisogno o si prova, non capire quello che ci viene detto, non riconoscere le persone che si avvicinano ogni giorno, non capire cosa si aspettino gli altri da noi in ogni momento. Raramente ci mettiamo nei panni delle persone con l’Alzheimer.

Se lo facciamo, ci renderemo conto di quanto possa essere spaventosa e sconcertante la vita quotidiana. Allora capiremo l’angoscia o altre reazioni emotive che vediamo esagerate dalla nostra visione del mondo “sana”.
Nell’ultimo decennio sono riemersi i modelli di attenzione e comunicazione centrati sulla persona. Questi modelli terapeutici sottolineano l’importanza di ambienti circostanti convalidanti e stimolanti per le persone con l’Alzheimer. In altre parole si cerca di entrare in empatia con la persona con demenza, di mantenere la sua identità e generare un atteggiamento comprensivo verso quelle “alterazioni comportamentali” che tanto sconcertano e generano disagio tra chi se ne prende cura e non.

È necessario, quindi, fare leva sull’empatia per sintonizzarsi con la realtà interiore delle persone affette da demenza.
L’obiettivo è fornire loro sicurezza e forza, facendo sentire la persona valida e in grado di esprimere i propri sentimenti. Perché solo quando una persona può esprimersi rientra in possesso della sua dignità.
Convalidare vuol dire riconoscere i sentimenti di una persona. Convalidare significa dirle che i suoi sentimenti sono veri. Negando i sentimenti, neghiamo l’individuo, annulliamo la sua identità e, quindi, creiamo un grande vuoto emotivo.

  • Trattare la persona come un individuo unico .
  • I sentimenti che vengono prima espressi e poi riconosciuti e convalidati da un interlocutore di fiducia perderanno intensità. Quando vengono ignorati o rifiutati, i sentimenti acquistano forza. “Un gatto ignorato diventa una tigre” (Carl Jung).
  • Tutti gli esseri umani sono preziosi, indipendentemente da quanto siano disorientati
  • Quando la memoria recente fallisce, recuperiamo l’equilibrio recuperando i ricordi iniziali. Quando la vista fallisce, ci si rivolge agli occhi della mente per poter vedere. Quando l’udito ci lascia, ascoltiamo i suoni del passato
    Perdere la capacità di esprimersi verbalmente non equivale a non aver bisogno di esprimersi. Per questo motivo è essenziale adattarsi ai bisogni delle persone con questa malattia, connettersi con il loro stato mentale e trovarsi in un unico sentire.

Sempre sorprendente vedere tornare in vita una persona completamente separata, distanziata dal presente a causa di una malattia come l’Alzheimer, quando viene suonata una canzone che le è familiare. La risposta della persona può variare da un cambiamento di posizione a un movimento animato: dal suono alla risposta verbale.
Ma di solito c’è una risposta, un’interazione. Molte volte quelle risposte apparentemente deliranti possono rivelare molto sull’autoconservazione del soggetto, possono testimoniare che le storie personali possono ancora essere conservate intatte e ricordate.

Werther Gorni

Ostiglia, ricco cartellone

Tre commedie brillanti con attori e Compagnie di caratura nazionale, una serata di Teatro Canzone con un grande interprete e il tradizionale appuntamento con l’Operetta il 16 gennaio caratterizzano il sedicesimo cartellone della Stagione Teatrale 2024 di Ostiglia, in partenza al Teatro Monicelli l’11 gennaio con “Pigiama per sei”,
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