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28/5/2025

Cantastorie 80-50: Mazza dà i suoi numeri

Il menestrello partendo da Motteggiana ha fatto tappa in molte località

     

Attenzione: 50 e 80 non sono due numeri che il cantastorie Wainer Mazza consiglia di mettere al lotto, ma sono invece due traguardi personali, di anni, che l’artista mantovano ha raggiunto nel 2025. Perché se i 50 stanno a testimoniare la meta raggiunta con la sua attività nel canto popolare, appunto come cantastorie, gli 80 sono quelli che testimoniano il compleanno che ricorre proprio nel mese di maggio. Wainer, quindi, unisce insieme un doppio evento, molto significativo.

Non c’è, quindi, occasione migliore per dedicare un giusto riconoscimento alla sua carriera artistica, fatta sicuramente di puro dilettantismo, ma con un impegno e una tenacia da vero professionista.

 

Lungo percorso che lo ha visto crescere in maniera esponenziale sia nella scelta della sua proposta musicale-culturale, sia per le modalità che ha saputo plasmare nel contatto con il pubblico e lo hanno fatto diventare un divulgatore della parlata dialettale oltre che un intrattenitore di primo piano. Infinite le tappe in cui è stato protagonista, facendosi apprezzare per simpatia, arguzia e ironia e che gli hanno permesso di entrare negli ambienti più disparati, sia a livello popolare sia a livello istituzionale sempre e comunque con estrema sincerità e sagacia.

Gli inizi sono stati con il Cenacolo “Al Fogolèr” di Mantova, di cui è risultato il socio più longevo visto che ha cominciato con il gruppo nel 1975 e che qui è rimasto sino allo scioglimento nel 2024.

Quarantanove anni di militanza, dove ha imparato ad amare e comporre in dialetto, spronato dai maestri di allora quali Fredón, Bissoni, Cavicchioli, Boschesi, tanto per citarne alcuni e avviando il suo girovagare attraverso la provincia mantovana per arrivare a farsi conoscere in oltre 180 realtà locali dei diversi Comuni.

In sostanza Wainer, da giovane cantautore  (non va dimenticata la presenza al Festival di Castrocaro del 1964) si è gradatamente e convintamente trasformato in un valido cantastorie anche a livello nazionale considerata la sua iscrizione all’A.I.CA.  di Forlì da oltre trent’anni. Sempre con tanta passione.

Artista che ha tocca con mano le realtà sociali e tradizionali della provincia mantovana senza trascurare di farsi conoscere nelle regioni limitrofe per sforare in alcuni passaggi in Nazioni europee.

Da questo impegno costante e perle multiformi esperienze ecco nascere, per logica conseguenza, una produzione letteraria con 15 libri, incisioni sonore in dischi, musicassette, CD, frequentazioni sia in ambito locale che nazionale di radio, televisioni, giornali, riviste.

Al punto che il suo nome viene citato in oltre 100 pubblicazioni di carattere vario per aver lasciato contributi e testimonianze e, vanto tutto personale, di essere menzionato in maniera diversa e sempre positiva per un totale di 600 volte  (può dimostrarlo documenti alla mano). Insomma, dall’Alto Mantovano alla Bassa del “suo” Po che tanto ha decantato, laddove serviva, la proprio disponibilità per incontri dedicati al folclore. Wainer c’è sempre, anche oggi.

 

La casa in quel di Motteggiana è un festoso archivio-ammasso di ricordi , testimonianze, riconoscimenti che la gente mantovana, ma non solo, si è sentita di tributargli, non dimenticando associazioni , istituzioni, famiglie, privati. Per questo ama definirsi “un menestrello alle corti del 2000”.  Tutto questo per dire che il piccolo patrimonio personale ne certifica l’attività cinquantennale. Auguri e complimenti.

E che il viaggio continui!  

 

Pubblicato su La nuova Cronaca di Mantova il  
16/5/2025
Werther Gorni