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8/5/2025

Ebbene sì, il dialetto è arte e passione

Lo si è visto anche nella serata-evento al Foro Boario di Grazie

       

Un mondo che appartiene al proprio territorio. Concetto ribadito durante la serata culturale organizzata al Foro Boario di Grazie di Curtatone. Evento dedicato al dialetto mantovano e organizzato dal relatore Fulvio Silvestri.

Un vero e proprio incontro con importanti ospiti e personalità che fanno del dialetto la propria arte e passione: primo fra tutti il cantastorie di Motteggiana Wainer Mazza, che in compagnia della sua fedele eimmancabile chitarra ha saputo scaldare subito l’atmosfera. Lo stesso Wainer èpoi intervenuto a più riprese per sottolineare l’importanza del dialetto ancoraoggi e di quei valori che rischiano di andare persi, proponendo di elevare ilpiccolo e caratteristico borgo di Grazie a capitale dei dialetti mantovani,creando così un nuovo centro attorno al quale riunire gli artisti del dialetto.

 

Il territorio locale infatti si presta molto, sia per la sua connotazione paesaggistica e naturalistica ma soprattutto per la ricchezza delle manifestazioni che come da tradizione attirano i mantovani di tutta provincia e turisti da fuori. Ed è nei giorni di Ferragosto, proprio durante la Fiera che avviene una vera e propria trasformazione, una commistione tra sacro e profano, riportando alla mente tutti quei sapori, profumi, colori che solo il dialetto mantovano - con le sue sonorità a prima apparenza ruvide, grezze, grossolane, ma così uniche, sincere e schiette - sa trasmettere.

Si è poi proseguito con la lettura, o meglio recitazione di poesie dialettali con Paola Chiari della compagnia “Teatro Mania” di Buscoldo e il graziolese DOC Giuseppe Bonini, pensionato; i temi trattati sia nostalgici e malinconici che frizzanti ed energici, hanno fatto rivivere per qualche istante un mondo di una volta, principalmente quello rurale, di cui mai come oggi sentiamo la mancanza ed il bisogno di riscoprire.

Ampio spazio anche per nuovi talenti emergenti. Già apprezzato il poeta-scarpolino Claudio Speziali, per l’occasione ha voluto regalare un momento di riflessione e convivialità con l’inedita poesia “Am ciami Francesco” dedicata proprio al borgo di Grazie, di cui l’autore dichiara già di sentirsi adottivo; continuando poi con altre di repertorio.

Non da ultimo, la compagnia teatrale “La Rocca” di Montanara, rappresentata da un gruppo ristretto di attori ed attrici (Gilberto Contesini, Marco Ferroni, Nicoletta Madini e Stefania Roversi) e dal regista Daniele Brutti ha messo in scena alcuni brevi spezzoni della nuova commedia “L’am parna cumedia” di Giovanni Bortolotti, facendo così a tutti gli effetti un’autopromozione, invitando il pubblico a teatro per seguire le prossime rappresentazioni.

Un breve ma intenso riconoscimento anche al compianto Tino Venturelli, che è stato ricordato con un paio delle sue poesie in formato audio-visivo, recitate dallo stesso autore e proiettate in onda.

Al termine della serata, è stata eseguita sempre da Mazza, la canzone “Pino l’orb” (conosciuta anche come “Cücia Pino ca sema in salida”) cui il pubblico ha risposto calorosamente, concludendo così in bellezza questa serata all’insegna del folklore dialettale.

Al momento non sono in programma repliche, ma l’auspicio, come già detto, è quello che possa diventare col tempo un appuntamento fisso, un momento di aggregazione e condivisione con la cittadinanza di queste forme d’intrattenimento in via d’estinzione.

 

Pubblicato su La nuova Cronaca di Mantova il  
1/5/2025
Raffaele Speziali