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9/7/2025

Festivaletteratura 2025 si presenta al Te

Nuova edizione in programma dal 3 al 7 settembre, con (poche) novità e (molti) volti noti

     

In una città che pullula di eventi di ogni tipo, lo scettro di re spetta sempre a Festivaletteratura. Giunta alla ventinovesima edizione, la kermesse letteraria sembra non accusare lo scorrere del tempo, anzi, continua a crescere di anno in anno. Merito di un comitato organizzatore preparato e carico di entusiasmo, che in vista del Festival 2025, è riuscito a reclutare oltre 300 ospiti provenienti da tutto il mondo.

Nel tradizionale appuntamento di inizio estate a Palazzo Te, Festivaletteratura ha iniziato a svelare le novità della nuova edizione, in programma dal 3 al 7 settembre. In apertura, il consueto elenco degli ospiti, declamato da Alessandro Della Casa, che poi si è soffermato sul tema di quest’anno: “Sarà un’edizione internazionale, in viaggio per il mondo, dal Sud America al Giappone. Abbiamo scelto come slogan “sentire il mondo”, perché riteniamo sia fondamentale conoscere quanti più Paesi possibili”.

 

Itinerario

 

In questo itinerario geopolitico, verrà dato ampio spazio ai luoghi martoriati dalle guerre in corso. A cominciare dalla Striscia di Gaza, teatro degli scontri tra Palestina e Israele. Il Festival accoglierà alcuni autori palestinesi (tra cui Adania Shibli e Atet Abu Saif), per ascoltare le loro esperienze personali legate al conflitto. Ma ci sarà anche uno storico israeliano, Ilan Pappé, che parlerà della storia recente del suo popolo e della politica dell’attuale premier Benjamin Netanyahu. Vicende che sono state raccontate in presa diretta anche dalla reporter Cecilia Sala, inviata di guerra detenuta per 21 giorni in un carcere iraniano nel dicembre dello scorso anno.

Dal Medio Oriente all’Europa, sempre di guerra si parla: Katerina Gordeeva, giornalista esiliata russa, racconterà le storie di donne impegnate nel conflitto.

Restando in tema di autori stranieri, Mantova accoglierà lo scrittore irlandese Paul Murray, fresco vincitore del Premio Strega Europeo.

Un particolare filone verrà dedicato ai Paesi Bassi, campioni di incassi nell’editoria italiana di quest’anno. Tra gli ospiti nederlandesi, Jan Brokken e Frank Westerman, maestri del reportage narrativo.

 

Italia

 

Ci sarà spazio, però, anche per gli scrittori italiani. Molti dei quali torneranno al Festival per l’ennesima volta, forti di rapporto consolidato con gli organizzatori.

È il caso di Beppe Severgnini, Neri Marcorè, Lella Costa, Carlo Lucarelli e Federico Buffa. Loro sono i fedelissimi, guai a toccarli.

Un altro habitué è Roberto Saviano, ultima ospitata nel 2023. Il tema è sempre quello della criminalità organizzata, al centro di Gomorra e degli altri bestseller dello scrittore napoletano, che torna a Mantova dopo le polemiche dello scorso anno (“Al Festivaletteratura non hanno piacere che io ci sia”, aveva dichiarato).

Altre polemiche hanno coinvolto Antonio Scurati, balzato agli onori delle cronache in occasione del 25 aprile 2024 per il suo discorso pronunciato durante le celebrazioni per l’anniversario della Liberazione. Scurati, però, ha scritto una monumentale collana di cinque volumi sul fascismo. La serie “M” ha ottenuto un immediato successo, puntando anche su velati (ma non troppo) e controversi parallelismi storici e politici tra passato e presente.

L’attualità resta la protagonista indiscussa del Festival, con incontri dedicati alla crisi climatica, ai flussi migratori e alle rivendicazioni femministe.

 

Storia

 

In questo panorama più politico che letterario, sopravvive – per fortuna – qualche evento esule dal dibattito attuale. Si parte, dunque, per un viaggio nel tempo, fino al 1525, anno dell’inizio dei lavori per la costruzione di Palazzo Te. In occasione del cinquecentenario dalla posa della prima pietra, il Festival immagina di ospitare alcuni dei maggiori autori che, cinque secoli fa, erano sulla cresta dell’onda. Verranno così ricordati Martin Lutero con il suo De servo arbitrio, Pietro Bembo (che con le Prose della volgar lingua ha gettato le basi dell’italiano letterario moderno), Mario Equicola (Libro de Natura de Amore) e Aristofane, commediografo dell’antica Grecia, i cui testi teatrali ebbero una celebre ristampa proprio nel 1525.

Il legame tra Mantova e la letteratura è intenso e ricco di eventi significativi, come il soggiorno, presso la Locanda della Fragoletta (tuttora esistente, in piazza Arche), da parte di Carlo Goldoni. Nella città gonzaghesca, lo scrittore veneziano compose ben sei commedie, che vennero messe in scena per la prima volta nel Teatro Vecchio. All’epoca – correva l’anno 1748– non esisteva ancora il Teatro Bibiena, che oggi, invece, ha appena riaperto i battenti dopo un periodo di ristrutturazione. Per festeggiarne la riapertura, il Festival omaggerà Goldoni con uno spettacolo in due tempi, recitato da Giovanni Franzoni e Maria Grazia Mandruzzato.

 

Giallo

 

Festivaletteratura 2025 sarà un’edizione all’insegna del racconto giallo, con il ricordo di due capisaldi di questo filone letterario, Agatha Christie e Andrea Camilleri. Da Dieci piccoli indiani ad Assassinio sull’Orient Express, la giallista inglese rimane un fenomeno da tre miliardi di copie vendute, secondo solo a Shakespeare e alla Bibbia. Sorprendente è stato anche il successo della saga del Commissario Montalbano, con cui lo scrittore siciliano ha ottenuto la fama a lungo inseguita. Nel centenario dalla sua nascita, Camilleri verrà omaggiato dall’amico Carlo Lucarelli.

Non mancheranno eventi per bambini e ragazzi, su tutti “Sognare Forte”, un progetto che vedrà il Forte di Pietole ospitare una residenza poetica e comunitaria. Stando insieme giorno e notte, un gruppo di giovani potrà condividere pensieri e scrivere racconti, con l’aiuto di scrittori ospiti del Festival. Lo spazio privilegiato per i più piccoli sarà la Casa del Mantegna, ma ci saranno incursioni a Palazzo Te e nel percorso naturalistico affacciato sul Lago di Mezzo.

E poi l’amore, la moda, il rapporto tra maschile e femminile, la riflessione sulla lingua italiana. Senza dimenticare la musica, con il ritorno dei dj in piazza Alberti e con l’esibizione di Antonella Ruggiero, storica voce dei Matia Bazar.

Questo è soltanto un assaggio dell’ampio ventaglio di eventi che animeranno Mantova nella “settimana santa” del Festival. Si preannunciano cinque giorni di dibattiti affacciati sul presente. Eppure, bisognerebbe ricordare che, per capire chi siamo, occorre conoscere da dove veniamo.

Le radici, il passato, la letteratura di ieri sono valori imprescindibili, dei quali un festival letterario dovrebbe nutrirsi. Cosa che non sempre accade. Era lecito aspettarsi, a proposito del tema bellico, un approfondimento su Ungaretti, Primo Levi, Pavese, Fenoglio, Quasimodo e sui tanti altri autori che hanno immortalato le guerre nel Novecento. Nulla di tutto ciò.  Il rischio, dunque, è che una manifestazione nata con nobili intenti diventi una tribuna politica, dove a primeggiare sono sempre le solite (e discutibili) idee.

 

 

Pubblicato su La nuova Cronaca di Mantova il  
4/7/2025
Francesco Raffanini