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10/9/2025

Jazz: suonare la condivisione

Edizione numero 45 per il festival, diviso in quattro tappe (dal 2 al 22 novembre) con note ispirate alla pace

     

Giorgio Signoretti: “Disinnescare le ortodossie”. Il sindaco Mattia Palazzi: il MantovaJazz 2025 è anche “una scelta politica che personalmente condivido”. Ancora il sindaco: “Auspico un locale, un club dedicato al jazz”. Forse - è la nostra interpretazione - qualche pub o Arci potrebbe ospitare stabilmente sessioni jazz? Per presentare il programma di “Swingin’ for Peace”, insieme a Palazzi, e per il Circolo del Jazz insieme a Signoretti c’erano Roberto Biaggi e Marco Monici. In cartellone quattro serate, con inizio alle ore 21, incentrate su grandi protagonisti che incarnano lo “swing del mondo”.

Dal 2 al 22 novembre Mantova torna a respirare jazz con la 45ª edizione del MantovaJazz – Festival “Roberto Chiozzini”, una delle rassegne più longeve e apprezzate del panorama italiano. In un momento storico segnato da conflitti e incertezze, il festival sceglie un messaggio forte e simbolico: Swingin’ for Peace. A ispirarlo, una frase senza tempo di Duke Ellington, datata 1931, tra le due guerre mondiali, che suona oggi più attuale che mai: “It don’t mean a thing if it ain’t got that swing”(Non significa niente se non ha quello swing).

È proprio lo swing – quel ritmo magnetico, viscerale e insieme inafferrabile – a diventare metafora di coesione, comunicazione e resistenza. Nato nel cuore del Novecento come linguaggio musicale afroamericano, lo swing ha saputo superare i confini geografici e culturali, costruendo ponti tra continenti e generazioni.

Oggi, più che un genere musicale,è un invito alla condivisione, al dialogo e alla pace attraverso la musica.

Il cartellone 2025, come sempre curato con grande attenzione, riunisce quattro protagonisti del jazz mondiale che incarnano lo “swing del mondo” in tutta la sua ricchezza e complessità.

Si parte domenica 2 novembre all’Auditorium Monteverdi del Conservatorio “Lucio Campiani” con Immanuel Wilkins e il suo progetto “Blues Blood”: un album potente, nato da una riflessione sulla violenza razziale, che unisce jazz rigoroso e canzone contemporanea. Sul palco, insieme a lui, sei musicisti tra voce, sax, piano e percussioni.

Sabato 8 novembre al Teatro Bibiena arriva il trio guidato dal pianista panamense Danilo Pérez, accompagnato da due mostri sacri del jazz come John Patitucci (basso) e Adam Cruz (batteria). La loro musica è un crocevia pulsante di Africa, Caraibi e America, tra improvvisazione e ricerca.

Mercoledì 12 novembre, sempre al Bibiena, sarà il turno dell’incontro tra due fuoriclasse assoluti: Gonzalo Rubalcaba, uno dei più grandi pianisti cubani viventi, e il brasiliano Hamilton De Holanda, virtuoso del bandolim. Il risultato? Un duo che unisce la tradizione popolare caraibica alla sperimentazione, in un dialogo musicale tra identità e libertà creativa.

Il festival si chiuderà sabato 22 novembre all’Auditorium Monteverdi con il concerto solista di Shai Maestro, pianista israeliano di fama internazionale e volto della prestigiosa etichetta ECM. In un recital intenso e poetico, Maestro porterà a Mantova la sua visione personale, sospesa tra il lirismo e l’innovazione, tra introspezione e apertura al mondo.

Come ogni anno, MantovaJazz non è solo spettacolo, ma anche formazione, cultura e apertura alle nuove generazioni. Sono previste agevolazioni per gli studenti del Conservatorio “Campiani” e delle scuole musicali del territorio per favorire la partecipazione attiva dei giovani musicisti.

I biglietti sono già acquistabili su VivaTicket e nei punti vendita autorizzati, oppure direttamente in sede la sera del concerto a partire dalle ore 19. I prezzi variano da 20 a 30 euro a seconda della sede, mentre l’abbonamento completo a tutti gli eventi costa 60 euro. Per informazioni: sito www.mantovajazz.it, email info@mantovajazz.it, telefono348 0072215.

Con “Swingin’ for Peace”, MantovaJazz riafferma la sua vocazione culturale e civile: un festival che fa del jazz un atto politico (come ha sottolineato il sindaco Palazzi) e poetico(per voce sia del sindaco che di Signoretti, Biaggi e Monici), un’alternativa al silenzio della rassegnazione. Perché la pace, forse, comincia proprio da una nota condivisa.

Il festival è organizzato da ARCIMantova e dal Circolo del Jazz “Roberto Chiozzini”, con il patrocinio del Comune di Mantova e  di Fondazione Comunità Mantovana e BAM.

Pubblicato su La nuova Cronaca di Mantova il  
5/9/2025
Werther Gorni