Successo per il secondo evento dell'associazione di cinema "Oggi mi vedo d'Essai"
Paura, suspense, vertigini: sono questi gli ingredienti principali di Vertigo (in italiano La donna che visse due volte), il film più sorprendente di Alfred Hitchcock. Uscito nel 1958, è stato a lungo considerato un’opera minore del regista inglese, salvo poi essere riscoperto a distanza di decenni, fino a raggiungere – nel 2012 – la prima posizione nella classifica dei film più bellidi sempre stilata dal British Film Institute.
Vertigo rappresenta l’essenza del cinema d’essai, da approfondire e da riscoprire. Per questo, è stato al centro del secondo evento organizzato dalla associazione di cultura cinematografica “Oggi mi vedo d’Essai”, fondata all’inizio di quest’anno. Dopo il successo del convegno inaugurale dedicato a Truffaut, i relatori Nicolò Barretta e Francesco Raffanini hanno invitato il pubblico a un viaggio onirico e sovrannaturale tra le pieghe del capolavoro di Hitchcock, che vede come attori protagonisti James Stewart e Kim Novak.
L’incontro si è tenuto nella sala conferenze dell’Hotel Casa Poli, a Mantova, e ha seguito la medesima scaletta dell’esordio: una prima parte di introduzione alla vita e alle opere del regista, seguita dall’analisi di singoli spezzoni del film. Per La donna che visse due volte sono state selezionate alcune scene celebri e cariche di significati simbolici, come i titoli di testa (disegnati da Saul Bass e accompagnati dalla musica di Bernard Herrmann), la caduta dal campanile e il terrificante incubo del protagonista. Frammenti iconici di una pellicola che, a distanza di oltre sei decenni, continua ad alimentare dibattiti e interpretazioni.
Nell’intervento iniziale, Barretta ha raccontato alcuni aspetti della biografia di Hitchcock, soffermandosi sulle sue origini britanniche e sulla sua scelta di migrare negli USA per entrare nell’olimpo del cinema. In effetti, i suoi film più celebri restano quelli del periodo americano, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta: da La finestra sul cortile a Intrigo Internazionale, da Caccia al ladro a Psyco.
La novità più importante portata dal regista, sul piano narrativo, consiste nella ridefinizione del concetto di suspense. Per Hitchcock, fare suspense significa mettere in guardia lo spettatore di un pericolo che i personaggi ancora ignorano. In questo modo, non ci sarà l’effetto sorpresa, ma la tensione sarà assicurata.
Raffanini, invece, ha sottolineato le innovazioni grafiche e visive apportate dal maestro del brivido. In particolare, questo film sperimenta perla prima volta l’“effetto-Vertigo”, una tecnica di regia suddivisa in due mosse: movimento all’indietro della camera; zoom in avanti. Il risultato è l’impressione di trovarsi in uno spazio alterato, allucinato e surreale. Con questo espediente, Hitchcock voleva far immedesimare lo spettatore nello stato di vertigine e di alienazione mentale provato da James Stewart nell’assistere all’incredibile storia di una (apparente) reincarnazione femminile.
La serata è proseguita con la visione delle scene più interessanti (montate da Leone Vallenari). Numerosi i collegamenti con altre opere cinematografiche, ma anche con il mondo della letteratura e della psicanalisi. Oltre al riferimento a Freud, i relatori hanno suggerito legami con il mito classico di Orfeo ed Euridice, con i racconti del terrore di Poe e con uno scrittore novecentesco come Dino Buzzati.
Due ore di cinema, arte, lettere, filosofia, vita. Con due obiettivi precisi: divulgare il sapere cinematografico e, soprattutto, invogliare il pubblico a guardare il film integrale. Se ciò accadrà, vorrà dire che l’effetto-suspense sarà riuscito.
Le masterclass di “Oggi mi vedo d’Essai” torneranno dopo l’estate, con nuovi appuntamenti dedicati ad altri registi indimenticabili. Si riprenderà il 12 settembre con il film Velluto blu di David Lynch, per poi proseguire, ad ottobre, con Shining di Stanley Kubrik. Chiuderà l’anno il convegno su Robert Altman e sul suo capolavoro America oggi.
Nel frattempo, il direttivo è al lavoro per organizzare altri eventi, tra cui seminari, corsi di lettura filmica e incontri con registi. Chi volesse associarsi può telefonare al numero 353 4812013, oppure mandare una email all’indirizzo oggimivedodessai@libero.it
Nella foto, da sinistra: Nicolò Barretta, Francesco Raffanini e Leone Vallenari.