Il presidente Viani: "Sfide a tutto campo per restare forti nella competitività"
Occasione speciale, si può dire. Confindustria Mantova celebra a Castiglione delle Stiviere la sua 80ª Assemblea Generale. In effetti un appuntamento di grande rilevanza per la storia stessa dell’associazione, che celebra così un percorso che l’ha portata dal 1945 a diventare oggi un riferimento per circa 400 imprese associate in tutti i settori. Circostanza, quindi, particolarmente importante per il sistema produttivo territoriale. La scelta della sede non è stata per nulla casuale: rappresenta la volontà dell’Associazione di essere presente in ogni angolo della provincia, valorizzando la ricchezza e la vitalità delle zone che compongono il tessuto economico mantovano.
Il presidente Fabio Viani ha tracciato un quadro chiaro e realistico delle sfide che le imprese stanno affrontando in un contesto economico nazionale e internazionale complesso. L’incertezza globale, le tensioni geopolitiche e le politiche protezionistiche, come i dazi imposti dall’Amministrazione statunitense, colpiscono duramente un territorio fortemente vocato all’export, dove il 61% del PIL è generato dalle esportazioni.
L’Indagine 2025, curata da Assolombarda con ISPI e SACE, ha evidenziato come l’internazionalizzazione sia una leva strategica per la manifattura lombarda, con il 95,5% delle imprese attive sui mercati esteri. Tuttavia, l’incertezza resta il principale fattore di rischio. Per affrontare questa fase, Confindustria Mantova propone un approccio integrato: diversificazione dei mercati, alleanze di sistema e misure di compensazione interna.
Altro tema centrale: la doppia transizione – energetica e digitale – che rappresenta una sfida cruciale per le imprese locali, in particolare nei settori agroindustriale, meccanico e chimico. Gli investimenti in efficienza, rinnovabili e digitalizzazione sono già in corso, ma permangono criticità infrastrutturali.
Va sottolineato che il 30% delle aree industriali presenta connessioni inferiori ai 100 Mbps e la rete elettrica non è ancora adeguata a sostenere l’autoproduzione energetica. In risposta, Confindustria ha lanciato ConfinHub, uno strumento per valutare la maturità digitale e la cybersecurity delle aziende.
Inoltre la logistica e le infrastrutture restano un nodo irrisolto. Mantova è tra le province lombarde con il più basso indice di accessibilità, secondo Unioncamere Lombardia. La ferrovia Mantova-Milano, il porto di Valdaro e i collegamenti stradali necessitano di interventi strategici per garantire competitività.
Sul fronte del lavoro, il mismatch formativo e la carenza di manodopera specializzata sono problemi strutturali. Il 49% delle imprese segnala difficoltà nel reperire profili tecnici e digitali. Confindustria Mantova è attiva con il Progetto Calamita, giunto alla terza edizione, e con il sostegno allo sviluppo universitario tramite la Fondazione Università Mantovana (FUM).
Infine, l’accesso al credito si conferma una delle criticità più rilevanti. In un contesto di margini compressi e costi crescenti, oltre il 30% delle imprese mantovane denuncia difficoltà nell’ottenere finanziamenti bancari. La stretta creditizia rischia di accentuare il divario competitivo tra grandi e piccole imprese, ostacolando investimenti e innovazione.
L’assemblea si è conclusa con un messaggio molto chiaro: solo attraverso visione, collaborazione e strumenti concreti sarà possibile affrontare le sfide globali e rilanciare la competitività del territorio mantovano.