Grazie al Festival "Food and Science" si rinnova l'impegno nell'affrontare i cambiamenti e lo sviluppo
Tre giorni di dibattiti, eventi, letture e degustazioni. La risposta scientifica all’impero incontrastato di Festivaletteratura. Questo è “Food& Science”, rassegna mantovana giunta alla nona edizione e capace, di anno in anno, di trovare un pubblico sempre più numeroso e affezionato. Del resto, in una città come Mantova, nata e cresciuta sotto il segno dell’agricoltura, i temi legati al settore primario non possono che destare attenzione, specialmente nell’attuale contesto storico, martoriato da cambiamenti climatici e problematiche alimentari.
“Food & Science”, organizzato da Confagricoltura, cerca di portare sul tavolo queste priorità e di discuterne in ottica scientifica, senza slogan o visioni ideologiche. Inevitabile, comunque (anzi, necessaria), la presenza di politici locali, italiani ed europee, invitati a fornire delle risposte pratiche alle principali sfide agroalimentari del presente.
Lo dimostra la cerimonia inaugurale del Festival, tenutasi nel Teatro Sociale. Sfilata di politicanti mantovani e non, seguiti dalle principali autorità locali. Manifesti di un evento considerato ormai irrinunciabile. A fare gli onori di casa è Alberto Cortesi, Presidente Confagricoltura Mantova. A lui il compito di presentare la nona edizione: “In questi anni “Food &Science” è cresciuto molto, diventando un punto di riferimento per la città e una stimolante piattaforma di confronto. Il tema di quest’anno sono i cambiamenti, declinati in ambito climatico, geopolitico, agricolo e alimentare”. Immancabili, a seguire, i saluti istituzionali di Carlo Bottani (presidente della Provincia) e del sindaco Palazzi. Così il primo cittadino sull’importanza del festival: “Gli eventi proposti sono mirati a creare un dibattito qualificato su temi attuali, come i dazi e le guerre. Era da tempo che il settore primario non era al centro del dibattito politico: credo che, in questo senso, Food & Science abbia fatto la sua parte”.
Il pomeriggio del Sociale è proseguito con il dialogo (a distanza) tra Massimiliano Giansanti, presidente di Copa Cogeca e di Confagricoltura, e Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura. Quest’ultimo ha ricordato i risultati raggiunti dal governo Meloni nel campo delle filiere e delle esportazioni annuali. “Negli ultimi anni, il settore agricolo è tornato ad avere un ruolo centrale. La nostra missione è accrescere la produzione, con un minimo impatto sull’ambiente”. Lollobrigida ha ripetuto più volte la parola “innovazione”, ovvero la capacità di trovare nuove soluzioni ai problemi del presente, avvalendosi anche del contributo della scienza. Ben venga, allora, una rassegna come quella che Mantova organizza da quasi un decennio, iniziata in tempi non sospetti e diventata un’importante finestra sull’attualità.
Tutto bene, dunque? Non proprio. L’edizione 2024 si era aperta con l’”invasione di campo” da parte di alcuni attivisti, che avevano protestato contro lo sfruttamento di animali da allevamento. Per evitare spiacevoli ricorsi storici, la cerimonia inaugurale di quest’anno era blindata e affollata di forze di polizia. E così, al Sociale non ci sono stati colpi di scena. Gli eco-vandali, però, sono riapparsi due giorni dopo in piazza Erbe e hanno riempito di letame uno dei gazebo adibiti agli eventi. Una ragazza ha iniziato a gridare, scagliando cumuli di terra contro un cartellone con le foto di alcuni politici locali e nazionali. Le accuse sono sempre le stesse: allevamenti intensivi e governi anti-ecologisti. Il diritto di manifestare e di protestare è sacrosanto. Le dinamiche con cui agiscono questi militanti, invece, sono quantomeno discutibili.
Dispiace che un Festival così (realmente) aperto al confronto e al dialogo sia stato funestato da persone che continuano a non volere un dibattito serio e ragionato.