
Caso Migliaretto: esposto della Lega dopo i servizi del nostro giornale. Ora la parola alla Procura
Fare chiarezza. Per sgombrare il campo da ogni illazione. E per cancellare dubbi. Il “caso Migliaretto” arriva sui tavoli della Procura della Repubblica. Se ne fa carico una parte della politica mantovana. Esposto presentato da un tesserato della Lega Salvini. Quando? Come? Firmato da chi? I vertici del Carroccio glissano. Al centro, oltre ad altri punti, della segnalazione all’autorità giudiziaria i rilievi sollevati dall’inchiesta del nostro giornale. Dopo anni l’area dell’ex aeroporto viene sdemanializzata. Il Comune di Mantova attiva la procedura di acquisizione ricorrendo alla permuta. Cessione di palazzi storici che ospitano il Tribunale e la Procura. Tutto a posto? Dalle colonne della Nuova Cronaca vengono sollevate alcune osservazioni. Avendo seguito per anni le controverse vicende del Migliaretto, doveroso porre domande. In primo luogo: tutte le procedure per arrivare alla permuta sono rispettose degli iter burocratici del passato? Considerate le opere infrastrutturali comunali (acquedotto, gasdotto, rete fognaria) in un’area demaniale statale. C’erano le necessarie autorizzazioni? E i documenti?
Abusi edilizi? Leciti interrogativi appunto per fare chiarezza ed essere tranquilli. Niente di più, tanto meno sottintesi politici. Sta di fatto che da Roma (Demanio) e da via Roma (Comune) arriva una risposta univoca: “Tutto in regola”. D’accordo, allora vengano resi noti i documenti. Niente. La presa di posizione dei vertici locali della Lega fa leva su questi dubbi. Parte l’esposto ed è bagarre. Il primo a replicare a Cappellari e tesserati attraverso quotidiani, televisione, social è il sindaco Mattia Palazzi: “Una politica senza idee procura solo del male alla città... Che interesse c’è ad andare contro l’interesse pubblico della città con questi sistemi?”. Così il “caso Migliaretto” assume anche sommovimentipolitici.
In vista delle prossime (maggio2026) elezioni. Palazzi sulle barricate. Chiede se anche gli altri due partiti del centrodestra siano d’accordo. Domanda pleonastica, perché conosce bene i suoi avversari (“avversari” si fa per dire). Forza Italia (Pierluigi Baschieri) in consiglio comunale ha votato con la maggioranza in merito alla permuta. I Fratelli d’Italia se ne stanno mogi mogi. Addirittura dai vertici nazionali e regionali arriva il “divieto assoluto” di profferire parola sul Migliaretto. E poi perché FdI dovrebbe disturbare la giunta Palazzi? Piazzati tutti i suoi calibri in Parlamento e in Regione, vige il pensiero: io non rompo te, tu non rompi me. Che pena! Strambo viatico per la campagna elettorale. Comunque, il sindaco Palazzi può stare sereno. Se il polverone sollevato dal giornale, con l’aggiunta dell’esposto, si dimostrerà una bolla di sapone, il primo cittadino potrà concludere senza ansie gli ultimi mesi del suo trionfale potere. Serenità che gli potrebbe derivare altresì dalla considerazione che, qualora ci fossero stati in passato errori o abusi edilizi, le colpe non sarebbero da attribuire alla sua giunta. Bensì a chi lo ha preceduto nelle diverse Amministrazioni.
Le “paginate”, come Palazzi definisce gli articoli della Nuova Cronaca sul Migliaretto, rappresentano lo specchio di un lavoro esclusivamente giornalistico. Compito primario, nonché doveroso, di chi vive da cronista libero in questa città, è cercare di sollecitare confronti aperti. Dibattiti che possono anche diventare pungenti, fastidiosi, non condivisibili. Tuttavia, tali da affrontare tematiche quotidiane. Se non si comprende questo... Qualora la Procura della Repubblica e il notaio al momento dell’atto della permuta diranno che “nulla osta” e tutto è in regola, Mantova potrà proseguire la traccia della giunta Palazzi. Non dovesse essere così, allora qualche problema ci sarà.