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24/9/2025

Sviluppo turistico: serve collaborazione

"Effetto Social" ha ospitato un confronto tra diversi modelli di sviluppo turistico territoriale

Esperienze di marketing territoriale per tracciare le strategie della promozione turistica a Mantova. Questo l’obiettivo dell’incontro inaugurale di “Effetto Social”, il primo Marketing Festival mantovano. L’evento si è tenuto nella storica sede della Camera di Commercio, in via Calvi, e ha visto la presenza di numerosi relatori, provenienti da diverse città confinanti con la provincia di Mantova e non solo.

Nelle vesti di moderatore, Alberto Grandi, docente universitario di Storia dell’alimentazione all’Università di Parma e consulente tecnico scientifico per Mantova del progetto East Lombardy. Sua la riflessione introduttiva, che si è soffermata sull’importanza di fare marketing in maniera onesta e trasparente, in quanto “la promozione funziona quando il territorio è presentato per come è, a costo di mostrarne anche le fragilità”.

 

Immagine

 

Una critica indirizzata alle frequenti narrazioni pubblicitarie, che talvolta raccontano un luogo in maniera idealizzata e fuorviante.

Il tavolo di lavoro si è aperto con i saluti istituzionali di Lorenzo Capelli (vice presidente Camera di Commercio di Cremona, Mantova e Pavia), che ha sottolineato la necessità di una collaborazione tra tutti gli attori del territorio, per poter costruire un’immagine coerente. In questo senso, gli strumenti digitali occupano un ruolo fondamentale nella promozione turistica e culturale. Un’analisi, quella di Capelli, che ha toccato anche la città virgiliana: “Mantova è una prestigiosa meta turistica, dove cultura, natura ed enogastronomia si fondono in un’offerta ampia e per tutti i gusti: non a caso, viene soprannominata la città dei festival”.

 

Sviluppo

 

Il patrimonio turistico locale è stato anche al centro del discorso di Giovanni Buvoli (vice sindaco e assessore al Turismo del Comune di Mantova). Le sue dichiarazioni sono partite da lontano, ovvero dal 2016, anno in cui la città gonzaghesca è stata Capitale italiana della cultura. “Quella è stata un’ottima base di partenza, che ci ha portato soldi e visibilità. A quel punto, però, dovevamo dimostrare di meritarci il titolo. Inizialmente abbiamo tentato di istituire un consorzio per il turismo, ma il progetto si è arenato.

“Così, come Comune abbiamo messo in piedi un tavolo per il turismo, da cui sono derivate tante idee per valorizzare le bellezze locali. Siamo partiti dall’aspetto culturale, per poi occuparci del settore enogastronomico e delle acque”. A tal proposito, Buvoli ha esaltato orgogliosamente la ritrovata balneabilità del Lago Superiore, segno del virtuoso percorso di recupero degli specchi d’acqua che circondano la città. Il vice sindaco ha insistito, inoltre, sul concetto di “turismo lento”, che fa rima con sostenibilità e rispetto della natura. Essenziali, in questa direzione, i legami stabiliti con Cremona, Verona, Vicenza, Ferrara e Bologna.

“Abbiamo concordato uno scambio di card turistiche” – ancora Buvoli – “e siamo fieri di essere rientrati nella Comunità del Garda”. I risultati di questa campagna promozionale si vedono e sono ben descritti dai numeri: 400 mila turisti l’anno nei musei mantovani, presenze in aumento nelle strutture ricettive. Con l’aggiunta di due nuove sedi museali in arrivo: il Museo di Arte Contemporanea a Palazzo della Ragione e quello di Arte Moderna negli spazi del Ducale. Mantova c’è ed è in crescita.

 

Esperienze

 

La seconda parte del convegno è stata riservata alle esperienze di marketing di altre città del territorio lombardo-veneto. Luca Burgazzi (assessore al Turismo del Comune di Cremona) ha ricordato lo status di “territori di confine” che accomuna Cremona e Mantova, invocando perciò una maggiore collaborazione tra regioni confinanti. Da parte sua anche un appello a Regione Lombardia, per ottenere più finanziamenti.

Un’altra città in crescita è Brescia, aiutata anche dal successo del 2023, quando è stata Capitale della cultura. Così Andrea Poli (assessore al Turismo del Comune di Brescia):“La nostra è una provincia ampia, che comprende montagna, pianura, Garda e Lago d’Iseo. Abbiamo dei siti Unesco e parchi archeologici, perciò le attrazioni non mancano. Il settore di marketing è coordinato dall’ente Visit Brescia, che in questi anni ha favorito, tra le altre cose, il consolidamento delle DMO(Destination Management Organization) territoriali”.

Esiste, a Cremona, un ente analogo a Visit Brescia. Il suo Destination Manager, Stefano Soglia, ha presentato la road map delle DMO per il prossimo biennio, per poi soffermarsi sulle molteplici “anime” che arricchiscono un territorio: in primis i residenti, ma anche la musica, il cicloturismo, il cibo, le acque e i campi. Tante risorse: ai manager il compito di valorizzarle.

Tra le eccellenze del Nord Italia rientra di diritto Bergamo, che è cresciuta molto nell’ultimo decennio. Presente all’evento Christophe Sanchez (A.D. Visit Bergamo Agenzia per lo sviluppo e la promozione turistica della provincia di Bergamo), che ha insistito sul tema del capitale umano nel settore turistico: “Chi viaggia si porta a casa non solo le bellezze culturali, ma anche la cordialità e l’autenticità degli operatori turistici”.

In chiusura, l’intervento di Paolo Tosi (Consigliere Verona e Garda Foundation). Tre le parole-chiave del suo discorso: visione, struttura e soldi. Con la raccomandazione di affidare il turismo a chi è competente (“nel turismo, un po’ come nel calcio, ci sentiamo tutti allenatori, il che è un grave errore”).

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Pubblicato su La nuova Cronaca di Mantova il  
September 19, 2025
Francesco Raffanini