Mancuso e Fiori trascinano i biancorossi alla vittoria contro il neopromosso Pescara
Da qualche settimana gli è stato aggiunto il nome di “Pata Stadium”, ma al vecchio “Danilo Martelli” la sostanza non è cambiata. L’erba di casa, infatti, continua a portare bene al Mantova di Possanzini, che alla prima stagionale tra le mura amiche vince per 2 a 1 contro il Pescara.
Settimana tutt’altro che semplice per i biancorossi, costretti a fare i conti con un virus influenzale che ha contagiato mezza squadra. Scelte obbligate, dunque, per mister Possanzini: davanti a Festa, la difesa è composta da Cella, Bani e Mantovani; centrocampo a quattro con Trimboli, Wieser, Radaelli e Caprini; Galuppini nel ruolo di trequartista alle spalle di Mancuso e del neoacquisto Bonfanti. Il Pescara di Vivarini non è messo molto meglio. Nel caso degli abruzzesi, però, il problema è legato all’organico della squadra, non ancora completo per poter competere in Serie B.
Nel primo tempo è il Mantova a dominare nel gioco e nei duelli in mezzo al campo. Le occasioni, tuttavia, scarseggiano. Il primo vero lampo della gara arriva al 25’, con un cross di Radaelli, intercettato da Valzania con un braccio. L’arbitro all’inizio fischia fuorigioco, ma viene subito richiamato al Var e, dopo aver rivisto al monitor l’azione, chiarisce ogni dubbio fischiando il calcio di rigore. Sul dischetto si presenta il biancorosso Mancuso, che trafigge il portiere biancoazzurro (e nazionale under21) Desplanches. Il pubblico gioisce per il lampo inaspettato: 1 a 0 senza aver mai tirato in porta. L’entusiasmo dei tifosi spinge i virgiliani a cercare subito il raddoppio. Gol che viene negato dall’ottimo portiere del Pescara, formidabile nel deviare una conclusione a botta sicura del solito Mancuso.
Dopo una prima frazione in pieno controllo, ci si aspetta una ripresa tranquilla per il Mantova. L’imprevisto, però, è dietro l’angolo. Al minuto 53, il pescarese Olzer ha tutto il tempo per accentrarsi e mirare verso la porta biancorossa. Il tiro è potente e si stampa sulla traversa, ma subito dopo colpisce Festa in tuffo: autogol (sinistramente simile a quello di Frosinone nello scorso campionato). Il portiere è incolpevole; piuttosto, è da sottolineare la passività della difesa, incapace di schermare l’avversario prima che andasse al tiro.
Il gol del pareggio rimette la partita in equilibrio e mina l’autostima del Mantova, che da questo momento inizia a soffrire e a rischiare anche un clamoroso ribaltone. La svolta giunge con i cambi, quanto mai decisivi. Escono Bonfanti (deludente il suo esordio), Mancuso (il migliore in campo) e Caprini (qualche buona giocata qua e là), entrano Fiori, Falletti e Mensah. Con il loro ingresso, la squadra guadagna forze fresche e torna ad attaccare. A quattro minuti dalla fine, Falletti riceve un passaggio al centro dell’area e spizza il pallone verso l’accorrente Fiori, che sigla il 2-1. È il momento chiave della gara, quello che rimette le cose a posto e permette ai padroni di casa di conquistare i primi tre punti stagionali.
Tutto cambia affinché nulla cambi. La celebre frase del “Gattopardo” si abbina alle mosse estive del Mantova, che ha optato per una corposa campagna acquisti, mantenendo intatto però il suo modo di giocare. Impossibile – ormai è risaputo – scalfire la filosofia di Possanzini, il quale del resto ha dalla sua il fatto di aver portato la squadra a una promozione e una salvezza in B in due anni. Chapeau. Si rivede la famosa ipno-zona, tanto coraggiosa quanto rischiosa. Pregi e difetti immutati, prendere o lasciare. La difesa tentenna ancora, anche se l’innesto di Valerio Mantovani (ex Bari) si sta rivelando convincente: il ragazzo ha doti fisiche e tecniche. A centrocampo si sente la mancanza delle geometrie di Burrai, in attesa di capire il rendimento del suo erede, Zan Majer. Nel frattempo, contro il Pescara, in quella posizione ha giocato Wieser, sempre in bilico tra talento e timidezza.
Le migliori notizie vengono dalle fasce – ottima la prova di Radaelli – e da Mancuso, che ha confermato il suo feeling con il gol. L’impressione, in generale, è che la squadra esca da questo calciomercato rinforzata e con una rosa più profonda. Ora la pausa delle nazionali. I biancorossi tornano in campo domenica 14 settembre alle 15.00, contro la Virtus Entella (altra neopromossa). A Chiavari è facile immaginare che si respirerà ancora l’aria estiva della Liguria. In realtà, sarà già un esame di maturità per capire le ambizioni degli uomini di Possanzini.
Fotografia pubblicata su gentile concessione di Mantova 1911 che ne detiene la proprietà