.png)
Vittoria per 1 a 0 sul Padova. A segno - come a Genova - un imprescindibile Francesco Ruocco
Il calcio è una scienza strana, capace di cambiare volto nel giro di pochi giorni. Meno di due settimane fa, il Mantova occupava l'ultimo posto della classifica dopo aver incassato l'ennesima sconfitta (1-3 contro il Catanzaro) di un inizio di stagione da incubo. Tra i fischi dei tifosi e il pessimismo generale, il posto di Possanzini sembrava compromesso. Invece, il presidente Piccoli ha deciso di salvare l'allenatore e di licenziare il d.s. Botturi. Avanti un altro: arriva Leandro Rinaudo, che in due partite assiste a due vittorie del Mantova. Presto per dire che sia una rinascita, ma quel che è certo è che una scossa c'è stata.
I biancorossi si presentano alla sfida con i vecchi rivali del Padova (memorabile il duello di due anni fa per la promozione in B) con la stessa formazione iniziale della gara contro la Sampdoria. Squadra che vince non si cambia. I veneti sono costretti a rinunciare alle due punte di diamante del mercato estivo: Lasagna e Papu Gomez.
Le impressioni iniziali raccontano di un Mantova concentrato e ordinato, che inizia pazientemente a palleggiare per poi spingersi - senza troppa convinzione - in attacco. Nonostante la mole di gioco prodotta, infatti, le occasioni sono poche. Quella più nitida capita a Mancuso, che conclude bene ma trova la parata del biancoscudato Fortin. Nel finale di tempo, però, sono i patavini a sfiorare il vantaggio, con una conclusione velenosa che sbatte sulla traversa. Brivido per i tifosi di casa, che rivedono i fantasmi delle precedenti partite.
Nel secondo tempo, il copione resta invariato. I virgiliani continuano il torello nella metà campo avversaria, senza tuttavia trovare varchi per andare in porta. Arrivano allora i primi cambi: entrano Mensah, Wieser e Marras per dare vivacità ad un attacco spuntato. In questa fase si fa notare Galuppini, soprattutto per un tiro-cross che per poco non inganna tutta la retroguardia ospite. La resistenza del Padova sembra non cedere, perciò si comincia a pensare ad uno scialbo pareggio, che saprebbe di occasione persa per i padroni di casa.
Ma capita, a volte, che la storia si ripeta. Sampdoria - Mantova: al minuto 87, Ruocco segna il gol che si rivelerà decisivo; Mantova - Padova: all'84', lo stesso giocatore si fa trovare pronto su una respinta in piena area di rigore e gonfia la rete. Un gol di rapina e di furbizia, di quelli che si vedono nei finali di partita e che decidono le sorti di un incontro. L'ex calciatore della Torres lo sa bene, infatti esulta con euforia e si consegna all'abbraccio (reale) di tutti i compagni e a quello (virtuale) del pubblico. Il resto è pura amministrazione del vantaggio. Vince il Mantova, per la seconda volta di fila.
Resilienza, termine usato e abusato da giornalisti e pennivendoli, è l'etichetta che descrive al meglio lo staff del Mantova nelle ultime settimane. Resiliente è soprattutto Davide Possanzini, capace di passare - in due sole partite! - dai fischi della gara con il Catanzaro agli applausi del post Padova. Resiliente anche il suo gruppo di calciatori: le immagini delle esultanze di gruppo sono la testimonianza di come la fiducia nei confronti del loro tecnico non sia mai venuta meno.
Le scelte sul campo danno finalmente i loro frutti. Nota di merito, in particolare, per Artioli (nuovo ed inaspettato re del centrocampo), Galuppini e Ruocco. Quest'ultimo è l'uomo più in forma del momento e sembra essere diventato lo specialista dei gol pesanti. L'altra lieta notizia è il secondo clean sheet consecutivo.
La classifica rimane critica, ma inizia a regalare qualche sorriso di speranza in più. Con sei punti in due partite, Festa e compagni hanno abbandonato l'ultimo posto e sono rientrati in piena lotta salvezza: era fondamentale fare punti in questa fase per non perdere il treno della salvezza già in autunno.
Ora si può guardare al futuro con maggiore ottimismo, confidando che il Mantova 2.0 di Rinaudo e Possanzini possa trovare continuità nelle prossime gare. La prima sarà ancora al "Martelli", avversario lo Spezia che ha appena ingaggiato Roberto Donadoni come nuovo allenatore. L'ennesimo scontro diretto, l'ennesima sfida delicata da non perdere. Ma il Mantova c'è, e questo è già tanto.