Presidente d'altri tempi che insieme all'allenatore Bagnoli diede gloria all'Hellas
Quarant’anni fa lo scudetto dell’Hellas Verona, unica squadra di provincia a vincere il titolo da un secolo a questa parte. Ormai lontani nel tempo i successi del Casale e della Pro Vercelli (l’ultimo dei suoi sette scudetti risale al 1922), l’impresa dei gialloblù è destinata a rimanere unica e forse irripetibile se memorizziamo i canoni del calcio di oggi. Quella squadra costruita con gli “scartini” delle grandi (Fanna, Galderisi, Di Gennaro, Tricella, Sacchetti, Marangon, Fontolan…) rimase in testa dalla prima all’ultima giornata e si lasciò alle spalle formazioni che schieravano Maradona, Platini, Rummenigge, Falcao,Zico, Socrates, Hateley, Junior, il Gotha del calcio mondiale dell’epoca.
Per testimoniare il valore dell’impresa, è uscito in questi giorni un libro (“Lo scudetto del Verona”)che rievoca in quaranta scoppiettanti capitoli il cammino degli “acchiappanuvole” di Osvaldo Bagnoli. Un grande editore,“Solferino-Rcs”, lo ha affidato a Paolo Condò, firma di prestigio del Corriere della Sera e opinionista di “Sky”, con la collaborazione del giornalista mantovano Adalberto Scemma, all’epoca dello scudetto inviato speciale e responsabile dei servizi sportivi de L’Arena.
Ironia della sorte: se oggi il calcio mantovano è rappresentato ai vertici dal veronese Roberto Piccoli, guai a dimenticare che alla presidenza dell’Hellas Verona c’era allora il mantovano (di San Benedetto Po) Tino Guidotti che aveva al proprio fianco come segretario generale un altro mantovano doc, Enzo Bertolini (25 stagioni all’Hellas, per lui, dopo l’esordio, giovanissimo, nella segreteria del Mantova ai tempi della Serie A.
Nel libro “Lo scudetto del Verona” è presente un intero capitolo dedicato a Tino Guidotti.