Immigrazione: 3 obiettivi

30 Giu 2023 | Cultura & Società, Terza Pagina, Tutti gli articoli | 0 commenti

Come gestire il soccorso in mare

“Torni subito il soccorso in mare”. L’Agenzia internazionale per le migrazioni dell’Onu (OIM) ha tuonato da par suo. Sarà ascoltata? Legittimo dubitarne. La politica per l’immigrazione europea fa acqua da tutte le parti. È una tela di Penelope che non si completa mai. L’immobilità dell’Europa è scandalosa, insostenibile; gonfia di paure, ricatti, divisioni.
Di fronte alla tragedia avvenuta al largo delle coste greche – una delle più grandi tragedie umanitarie degli ultimi anni – lorsignori ci hanno rifilato le solite parole pelose, ben pettinate, vuote di riferimenti concreti, piene di malcelata solidarietà. Filastrocche da cantori di strada. Non si possono più ascoltare.
Lo sanno tutti che i Paesi del Nord e dell’Est Europa ritengono che quanto accade nel Mediterraneo non è affar loro. Tutto il fardello migratorio – crescente, inarrestabile, caotico – è sulle spalle dell’Italia. Poche storie. Anche Mattarella se ne lamenta.

IL SOCCORSO LATITA DA ANNI
Manca da 5-6 anni. Prima c’era Mare Nostrum, poi l’operazione Sophia, quindi Triton ancora in corso seppur con un altro nome, coordinata da Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera fondata nel 2004 per assistere gli Stati membri della Ue. Morale: per l’Onu è “sostanzialmente inattiva”. Tutta colpa, si dice, del cosiddetto “pull factor”, per cui se esistono soccorritori in mare allora questi attraggono migranti. Che è poi l’accusa che si beccano le Ong e che la Gran Bretagna a suo tempo rivolgeva a Mare Nostrum. Oggi i migranti arrivano da tutte le parti, dall’Africa e dal vicino Oriente. La Libia incoraggia i trafficanti, le guerre in Sudan ed Etiopa alimentano le partenze, l’autocrazia in Tunisia complica i negoziati, il ricatto turco li esaspera. Come uscirne?

LE TRE COSE DA FARE
1) Ristrutturare il pattugliamento militare in mare. Tutti coloro che partono devono essere soccorsi e condotti in un porto sicuro che non può certo essere la Libia. Dice Flavio Di Giacomo, portavoce della OIM: “Almeno il 20% delle persone riportate laggiù sono scomparse dai nostri radar”.
2) Aprire regolari canali di migrazione. I Paesi europei hanno bisogno di flussi regolari.
3) Avviare politiche di cooperazione a lungo termine con i Paesi di origine o di transito.

McCall (in pensione) contro il boss

Terzo atto della serie “The Equalizer”. La nuova pellicola – “Senza tregua” – è diretta da da Antoine Fuqua e vede Denzel Washington riprendere il ruolo di Robert McCall, l’ex agente della CIA in pensione, ma sempre pronto a entrare in azione quando è necessario

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Scuola-lavoro: essenziale

Teatro Bibiena: 78esima assemblea di Confindustria Mantova. Il presidente Fabio Viani la dedica al tema “attrAZIONI”. L’importante occasione è stata resa ancora più solenne dalla trasmissione in diretta a Sky tg 24. La mattinata è stata dedicata all’incontro tra l’associazione degli industriali e le scuole secondarie di secondo grado. Nelle prime file della platea, oltre ai molti studenti, vi erano i dirigenti scolastici: Antonella Daoglio (Istituto Manzoni Suzzara), Giancarlo Gobbi Frattini (Istituto D’Arco Este), Marianna Pavesi (Istituto Fermi), Cristina Patria (Istituto Belfiore), Lucia Scolaro (Istituto Galilei) e un delegato del dirigente dell’Istituto Sanfelice di Viadana.
Sul palco, a moderare il dibattito, il volto delle rubriche SKY TG24 BUSINESS e SKY TG24 ECONOMIA, Mariangela Pira. Al suo fianco, come ospiti ed esperti, i due vice presidenti di Confindustria Mantova, Francesco Copercini e Barbara Novellini; mentre, in video collegamento da Parigi, si è ascoltato l’economista OCSE, Andrea Garnero.

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