La storia di Valdaro (Consorzio e Spa) è tutta da raccontare

25 Ago 2023 | Attualità, Cronaca, Economia, Terza Pagina, Tutti gli articoli | 0 commenti

Quanta superficialità e quanta mancanza di saggezza (e conoscenza) nella saga degli amministratori


Siamo messi male! Se un assessore annuncia con tono soddisfatto di aver venduto tutte le aree industriali in possesso del Comune attraverso una partecipata, che era formalmente fallita, come fosse una dimostrazione di efficienza, significa che è necessario organizzare corsi di formazione in economia aziendale da mettere a disposizione degli amministratori comunali.
Valdaro Spa nasce dalla trasformazione di un Consorzio tra Comuni per la gestione di aree industriali, intorno al porto fluviale denominato Valdaro che aveva come obiettivo mantenere bassi i costi delle aree trasformate da agricole ad artigianali, commerciali e industriali all’interno un piano appositamente deliberato.

Il Consorzio prima e la Spa poi è stata gestita sempre da amministratori nominati da Giunte di sinistra, ma di certo l’attenzione dell’Amministrazione è stata fino ad un certo periodo, molto alta rispetto sia alle necessità finanziarie che ai risultati economici, sia del Consorzio che della Spa.
La Spa acquistava, infatti, i terreni a valore agricolo (6/7 euro/mq) li urbanizzava (30/40 euro/mq) applicava i costi finanziari derivanti dai mutui con le banche, calcolandoli sui tempi necessari a rivendere i terreni urbanizzati (in tempi normali probabilmente un 10% sui costi primi, ma aumentando i tempi di rivendita anche un 20%) con costi che probabilmente oscillavano, quindi, tra i 50 e i 55 euro/mq.
Fino ai primi anni 2000 il Consorzio prima e la Spa dopo sono riusciti a vendere le aree urbanizzate tra i 70 e i 75 euro/mq, facendo utili.
La consiliatura Brioni, i cui figli e le idee ancora oggi circolano in Comune, introduce il concetto di decrescita felice, come sistema di catarsi da un periodo precedente per lei dominato dalla mafia e dal malaffare, per cui il profitto era il frutto del diavolo e anche la Valdaro Spa diventa luogo di disinteresse e di indagine: da quel momento il Comune non prestando l’attenzione manageriale necessaria facendo mancare, proprio in quel periodo di stanchezza del mercato, il suo appoggio, nei confronti del sistema bancario, spinge la società in default poiché i famosi costi finanziari vanno alle stelle, anche in conseguenza dell’acquisto di terreni, su richiesta del Comune, per una fantomatica bretella mai realizzata.

Bene, messa in mano ad un curatore il Comune riesce, grazie al fatto che è pubblico, a farsi tagliare i debiti con le banche, ma soprattutto, caro assessore, il curatore correttamente gestisce il patrimonio svendendo le aree che erano costate non meno di 50 euro/mq (senza tener conto degli oneri finanziari che le mancate vendite avevano ingigantito) a 40, a 30, 20 euro a mq; ma qualcuno la differenza l’ha pagata! Prima la Spa, poi il Comune, poi i cittadini.
Quindi non c’è da farsene alcun vanto, semmai un silenzioso e riservato sollievo: e, poi, di aree a Valdaro ce n’è finché si vuole (ovviamente di privati più attenti al mercato e ai suoi tempi).

In più sempre l’economia aziendale insegna che le imprese ad alta intensità di capitale son quelle che portano sviluppo con necessità di manodopera qualificata con alta formazione professionale dalle qualifiche operaie a quelle dei gestori aziendali della finanza e dell’informatica.
Le aziende che hanno bisogno di tanti spazi, come la logistica, comprano dove le aree costano meno, ma offrono quei posti di lavorano che hanno stipendi oggi citati come non dignitosi per chi lavora.
Anche questo finisce nel novero della consiliatura Brioni: dopo il fallimento della società Lagostello, in seguito al suo grazioso intervento urbanistico, dopo la rinuncia ai fondi per la costruzione del nuovo Tribunale, facendo oltretutto sobbarcare al Comune il costo della progettazione (euro 2.500.000,00), dopo la rinuncia al project financing già concordato con un privato per il restauro del Palazzo del Podestà, dopo il mancato rispetto degli accordi, stilati avanti il notaio, per la costruzione di parcheggi in struttura con imprese che oggi hanno vinto le cause avanti al TAR e il Comune è costretto obtorto collo (chissà perché, forse perché figlio di quella Consiliatura) ad accettare tali realizzazioni, dopo il blocco del P.P. Fiera Catena, lasciando a metà gli interventi previsti dal Piano, che tra l’altro era di iniziativa pubblica.
Speriamo che il futuro non ci porti così tante rovine per scelte sbagliate o basate su ideologie da bar, salvo la nostra Gardaland che sarà la gioia dei senza tetto e degli spacciatori nostrani.

Carlo Boninsegna

Sintonizzarsi con Alzheimer

Esiste una sorta di falsa credenza generalizzata: le persone con l’Alzheimer o altri tipi di demenza tendono a disconnettersi dal mondo esterno per entrare nel loro mondo interiore distante e irreale. Questo non è vero, e solo pensando che la persona affetta da Alzheimer sia diversa, perde la sua identità di fronte alla società e i suoi sentimenti perdono la loro validità quasi in modo automatico.

leggi tutto

Ostiglia, ricco cartellone

Tre commedie brillanti con attori e Compagnie di caratura nazionale, una serata di Teatro Canzone con un grande interprete e il tradizionale appuntamento con l’Operetta il 16 gennaio caratterizzano il sedicesimo cartellone della Stagione Teatrale 2024 di Ostiglia, in partenza al Teatro Monicelli l’11 gennaio con “Pigiama per sei”,
con un cast di attori di tutto rispetto: Laura Curino, Antonio Cornacchione, Max Pisu, Rita Pelusio.

leggi tutto