Giornalista e vescovo
Mauro Mazza e mons. Francesco Cavina ospiti d’eccezione in un interclub Rotary di Mirandola e Mantova Sud. L’ex direttore del Tg2 e il vescovo emerito di Carpi sono intervenuti all’incontro dedicato al valore della comunicazione, parlando di politica e rapporti tra Italia e Vaticano. I presidenti rotariani Stefania Pellacani e Alberto Ruberti sostengono che “la cultura e la capacità di comprendere la vita passano anzitutto dal confronto di opinioni”.
Molto interesse attorno all’argomento elaborato nel libro: “Lo Stivale e il Cupolone” di Mauro Mazza. L’evento organizzato dal Rotary di Mirandola in interclub con il Mantova Sud si è tenuto alla Villa La Personala di San Giacomo Roncole, con oltre un centinaio di partecipanti e alla presenza di numerose autorità locali, civili e religiose. Ospiti d’onore della serata – tutta dedicata all’importanza della comunicazione nella storia recente e contemporanea – appunto il giornalista e il vescovo emerito. Hanno sottolineato come la comunicazione politica e quella della Chiesa siano evolute parallelamente negli ultimi decenni, insieme alla comparsa dei mass media e all’affermarsi di nuovi linguaggi e codici comunicativi. Dall’ascesa di John Fitzgerald Kennedy negli Stati Uniti fino alle differenze tra i registri comunicativi di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco, il dibattito ha permesso di approfondire temi di attualità che si stanno dimostrando decisivi per il presente e il futuro della società.
“Lo Stivale e il Cupolone”, edito da Il Timone, è incentrato sull’evidenza di una “coppia in crisi”, quella tra l’Italia e il Vaticano.
E se Mazza ha sottolineato come la distanza sempre maggiore fra Stato e Chiesa possa rappresentare un elemento di grande criticità, mons. Cavina ha voluto trasmettere anzitutto un messaggio di speranza e di positività, ma anche di fede.
“Siamo particolarmente felici di avere ospitato una serata all’insegna del confronto di opinioni, che è da sempre un valore indiscusso per il Rotary”, hanno sostenuto i presidenti Pellacani e Ruberti.
Annalisa Marini