Romanzo di Fausto Bertolini tra realtà e fantasia
Ancora un impegno letterario per lo scrittore mantovano Fausto Bertolini. Grazie alla lunga esperienza professionale e alla sagace creatività, che spazia in un ampio ventaglio di tematiche, adesso arriva il nuovo libro: “Il giocoliere e la rosa. Vita erotica di Gabriele D’Annunzio”. Romanzo di genere storico-narrativo (edizioni Gilgamesh dell’asolano Dario Bellini).
Vena creativa tra realtà e fantasia per un racconto che si dipana, in modo brioso, a volte scanzonato, attraverso il tragitto amoroso del grande D’Annunzio.
“Tema troppo a lungo vilipeso da certa critica, inevitabilmente di sinistra – sottolinea Bertolini – che ha visto in D’Annunzio solo un sostenitore di Mussolini. In verità D’Annunzio è stato l’unico a metterlo in guardia dall’ allearsi con Hitler (che il D’Annunzio odiava cordialmente) e dal promulgare le leggi razziali”.
Un romanzo che non solo mette l’accento sulla tensione erotica del Vate (così era soprannominato D’ Annunzio secondo lo stile espressivo degli antichi romani), ma ne evidenzia anche la stupenda creatività letteraria.
“Sessualità e letteratura – aggiunge lo scrittore – per il Vate rappresentavano dimensioni complementari. Senza questa pulsione sessuale, l’opera di D’Annunzio non avrebbe avuto la stessa intensità (come sostiene, a ragione, Vittorio Feltri) anche se, va ammesso, la sua prosa narrativa è ormai datata (eppure dal romanzo “Il piacere”, il grande Joyce attinse più di uno spunto per la sua innovazione lessicale).
“La produzione poetica di D’Annunzio resta ancora fresca e di grandissima caratura linguistica”.
L’azione si svolge sulla pista di un circo equestre (il cui nome non verrà svelato subito e che offre lo spunto per una analisi del comportamento sessuale di D’Annunzio (a volte dal tracciato ossessivo compulsivo) dove il giocoliere (lo stesso D’Annunzio) fa roteare i nomi delle donne amate per raccontare l’avventura erotica avuta con ciascuna di loro. Specialmente quella con la grandissima Eleonora Duse che rinnovò lo stile ed il metodo della recitazione, la quale, quando le riportavano i tradimenti del Vate soleva dire, pur tra le lacrime convulse: “Non toccatemi il mio Gabriellino”. Tanto ne ammirava il talento creativo che non solo si espresse nel mero contesto letterario, ma anche in quello teatrale come in quello cinematografico (Il personaggio di Maciste è una sua invenzione).
Un romanzo, in definitiva, pervaso e percorso da una divertente e acuta ironia che, tra le varie avventure amorose narrate con brio, rivaluta quel grande poeta e letterato a tutto campo che è Gabriele D’Annunzio.
Bertolini riesce a raccontare con uno stile molto personale e accattivante.